Nasce la Casa del Cottolengo a Volpiano
Quando Mons. Vaschetti venne a Volpiano, dove fu Parroco per 46 anni dal 1870 al 1916, trovò già esistenti le istituzioni benefiche più necessarie in un paese: la Congregazione di Carità, l’Asilo Infantile, l’ Ospedale di Carità. Per queste opere dimostrò grande interessamento e fu amministratore assiduo e generoso.
Egli però meditava l’istituzione di un’opera che provvedesse agli anziani con continuità nei casi della vita più poveri e difficili secondo la vera carità cristiana: un’opera in cui i ricoverati avessero il necessario per il corpo e per l’anima. Dopo alcuni anni venne la sospirata occasione.
Nel 1906 Mons. Vaschetti poté acquistare la tenuta di via San Giovanni, indicatissima allo scopo, e la offrì alla Piccola Casa della Divina Provvidenza, che la accettò. Così l’Ospizio vagheggiato per molto tempo diventò un fatto compiuto.
Per questa opera i Volpianesi del tempo, sollecitati dal loro Vicario, spesero oltre tremila lire. Quando diciamo che amiamo questa casa dobbiamo ricordare quanto fecero per essa i nostri avi e quali disponibilità e generosità dimostrarono in quei tempi difficili anche verso altre opere di cui godiamo ancora.
Nel 1870 la Chiesa Parrocchiale si trovava in condizioni rovinose, non aveva né disegno né stile e molti sconsigliavano di intervenire. Il Parroco invece, guadagnata la fiducia dei parrocchiani, portò a termine l’ opera di restauro nel 1880. Ormai Volpiano aveva una bella chiesa, ma l’organo era in così cattivo stato che non era possibile recuperarlo: si costruì allora un nuovo e importante organo. Anche il campanile della chiesa lasciava a desiderare: fu restaurato e le tre vecchie campane furono sostituite con un riuscitissimo concerto di cinque campane, realizzate in parte con la fusione delle precedenti.
In quegli anni inoltre vennero costruiti i locali per il catechismo dei ragazzi e si compì il restauro della chiesa parrocchiale.
Ciò che meraviglia è che queste opere furono possibili per la risposta, puntuale e generosa, che la popolazione diede al suo parroco.
neva il problema del Cottolengo quando si paventava la chiusura della casa per la ridotta disponibilità di personale religioso a causa della carenza di nuove vocazioni: con lo stesso spirito di un tempo e dimostrando la stessa inesauribile carità i Volpianesi davano la loro risposta.
Il 13 dicembre 1988 padre Francesco Gemello, Superiore Generale della Piccola Casa, si incontrò con la nostra comunità, convocata dal parroco don Giuseppe Fasano, per trovare una alternativa alla chiusura della casa. Queste persone costituirono il gruppo promotore con il compito di approfondire il problema. Il gruppo, rimaneggiato ed ampliato, cominciò il cammino di una maturazione attorno al medesimo scopo: continuare l’opera delle religiose in stretta unione con la Piccola Casa.
Presero subito il via parecchie attività: visite a case di riposo, analisi dei bilanci, approfondimento di problemi legali ed economici, formazione del volontariato. A seguito di approfonditi esami ed incontri con esperti, si decise di costituire una “società cooperativa di solidarietà” senza alcuno scopo di lucro per la gestione della casa. Il Cottolengo di Torino ipotizzò per la casa di Volpiano un contratto di comodato con la futura cooperativa. Nello stesso tempo fu approntato un progetto di ristrutturazione completa della casa per portare la capienza a 40/45 posti letto. A questo punto iniziò la grande avventura.
Nasce la Cooperativa San Francesco
A distanza di un anno esatto dall’ incontro con il Superiore Generale della Piccola Casa, padre Francesco Gemello, il 13 dicembre 1989 a Torino in Corso Francia, davanti al Notaio Travostino, si costituisce la società cooperativa con la denominazione “San Francesco Società Cooperativa a responsabilità limitata”, con sede in Volpiano, Via San Giovanni 16/a. Esperite tutte le formalità burocratiche ed ottenute le necessarie autorizzazioni, la cooperativa assume la gestione diretta della casa.
Nello stesso tempo procedono i lavori di ristrutturazione per l’adeguamento alle normative di legge e per l’aumento della capienza. La ristrutturazione e l’ampliamento hanno mutato la fisionomia della casa costruita nel 1963, che a lavori ultimati quando venne inaugurata il 25 ottobre 1992, presenta un fabbricato di quattro piani fuori terra (inizialmente contava di due piani e seminterrato).
I volontari fanno gran parte dei lavori di ristrutturazione: lo sbancamento del cortile antistante la casa per consentire la trasformazione del seminterrato in piano terra, la posa delle nuove tubazioni per la fognatura, l’ acquedotto, il riscaldamento, l’ antincendio, la costruzione del basso fabbricato da adibire a centrale termica, la demolizione e ricostruzione dei muri interni secondo il progetto, lo scavo e il basamento per il nuovo ascensore, l’ impianto di riscaldamento, elettrico ed idrico/sanitario: inoltre viene effettuata la sopraelevazione di un piano ad opera dell’ impresa Boscarato Ivano.
Poco prima della fine dei lavori le suore cottolenghine residenti (Suor Edoardina, Camilla, Consolata, Enrica, Olga) lasciano la casa ed a seguito di una convenzione con la Piccola Casa viene affidato ad una suora (Suor Alfredina Marcias) il comparto di infermeria e di coordinamento dei servizi e della Catechesi Pastorale degli ospiti. Dal 1997 al 2005 il ruolo è stato svolto da Suor Maura Vanzaghi.
Con la casa perfettamente agibile la regione autorizza 46 posti letto per anziani autosufficienti.
Le origini e giorni nostri – La struttura nel 2005
Naturalmente i lavori non finiscono con l’inaugurazione della casa del 1992: piccole e grandi trasformazioni si susseguono ad opera dei volontari per adeguare alle nuove norme regionali o per dare maggior aiuto agli ospiti: vogliamo qui ricordare la pavimentazione del cortile e il nuovo giardino.
Intanto le mutate esigenze degli anziani rendono necessaria una trasformazione profonda della nostra casa. Aumentando così la richiesta di ospiti non autosufficienti il Consiglio di Amministrazione nel 2001 decide di dotare la casa di nuovi locali per servizi generali e cominciano i lavori di costruzione della nuova ala di fabbricato in cui si trovano al primo piano un ampio soggiorno per gli ospiti e il locale per la fisioterapia e la piano superiore un ampio salone per intrattenimento e riunioni. Questa costruzione, finita nel 2004, permette di richiedere e di ottenere dalla A.S.L. n.7 la autorizzazione di costruire due nuclei di assistenza per non autosufficienti denominati R.A.F., per complessivi 29 posti e un nucleo per autosufficienti, denominato R.A. per 17 posti.
E’ stato un cambiamento importante per il numero consistente di personale che abbiamo dovuto assumere con la conseguente rimodulazione delle rette degli ospiti non autosufficienti. Nel 2004 una nuova legge relativa al diritto societario impone alla cooperativa di variare lo statuto, di ridurre il numero dei soci ad una trentina ( i dipendenti soci cooperatori e alcuni volontari principalmente per la gestione ed amministrazione) e la trasformazione in cooperativa sociale con la denominazione “San Francesco onlus s.c.s.”.
Nello stesso anno nasce la “Associazione Volontariato Cottolenghino”, che raggruppa tutti i volontari della casa.
Le origini e giorni nostri – La struttura nel 2012
Da fine 2012 abbiamo l’autorizzazione ad operare come Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.) e quindi tutti i 46 posti letto sono disponibili per le Convenzioni con tutte le ASL della Regione Piemonte.
Le origini e giorni nostri – La struttura al 29/09/2015
Con l’evoluzione della normativa regionale e delle sempre più impegnative necessità degli ospiti, si pone nuovamente nel 2013 l’esigenza di migliorare i servizi e le attrezzature, sia per il personale lavoratore che per gli ospiti.
Il Consiglio di Amministrazione decide quindi di realizzare un investimento che consiste nell’ampliamento del fabbricato al pianterreno e primo, nella realizzazione di tre nuclei abitativi omogenei e autonomi, nella razionalizzazione delle camere degli ospiti con un aumento delle camere singole, nell’aggiornamento e incremento delle attrezzature di assistenza
I lavori terminano a luglio 2015 e si ottengono tre nuclei di 16 posti letto per un totale di 48 posti.